Il Co.Re.
Un Coro composto da anziani, operatori, familiari e volontari
Si tratta di un Coro composto da anziani, operatori, familiari e volontari di nove strutture residenziali e semiresidenziali del territorio dell’Unione dei Comuni dell’Empolese-Valdelsa e Valdarno Inferiore che ha, come punto di riferimento, la Fondazione Chiarugi.
Ha uno storico di sette anni di attività e numerose esibizioni dal vivo all’attivo. Ha un organico di una cinquantina di elementi ed è diretto da un noto Maestro di musica che, all’interno della Fondazione Chiarugi, da diversi anni svolge un’intensa attività musicale con i residenti.
La visibilità del Co.Re. è rapidamente cresciuta nei suoi pochi anni di vita perché l’attività non viene svolta solo all’interno delle Rsa ma, principalmente, il Co.Re. si muove nelle piazze di diversi paesi dell’Unione e viene ospitato anche da Teatri locali.
L’attività del Co.Re. ha coinvolto finora in collaborazioni occasionali o, in qualche caso, continuative il gruppo di lettura “a Voce Alta”, alcuni attori e tecnici della Compagnia Giallo Mare di Empoli, della Compagnia i pinguini di Firenze, alcuni detenuti dell’OPG di Montelupo Fiorentino, l’Associazione Prima Materia di Montespertoli, ed altri.
Il progetto mira a creare condivisione ed aggregazione, utilizzando come mezzi la musica ed il teatro. L’integrazione attraverso l’arte, in un contesto in cui è centrale la relazione, mira a restituire alle persone anziane residenti in strutture assistite un ruolo sociale riconosciuto.
Si tratta di un approccio mirato alla promozione della persona, allo sviluppo della sua autonomia e consapevolezza, alla creazione di percorsi di appartenenza al territorio inteso come continuitĂ di cittadini, attraverso la proposta di progetti di animazione sociale e culturale.
Fare animazione con persone anziane residenti nelle strutture protette, vuol dire porsi nell’ottica di una presenza continua, che fa dell’intervento nel quotidiano il suo punto di forza.
Il Co.Re. è un progetto stratificato nel tempo che intreccia e somma:
Siamo convinti che l’attività del Co.Re. abbia ancora molte potenzialità : è uno strumento potente che consente alle persone anziane accolte nei centri diurni o nelle residenze protette, di partecipare alla vita sociale e culturale del territorio, di raccontarsi e farsi ascoltare.
Fare attività in luoghi prestigiosi rappresenta anche un modo per far riflettere sul ruolo sociale dei cosiddetti “anziani fragili”, sulle loro capacità , sulla loro voglia di vivere davvero, senza venire esclusi dalle dinamiche sociali.
Un altro aspetto non più accessorio e trascurabile è l’efficacia del Co.Re. nel raccontare cosa sia per noi il lavoro di prendersi cura delle persone anziane, ossia la relazione che si stabilisce.
Una performance del Co.Re. funziona sempre ed è qualcosa di più di un biglietto da visita: è una specie di saggio sul nostro modo di lavorare, un saggio non scritto ma raccontato e cantato dalle persone “vive”.
Rappresenta la scelta di questa  struttura ad investire nel progetto privilegiando l’aspetto del benessere complessivo piuttosto che preoccuparsi solo di quello sanitario; di favorire la partecipazione attiva di anziani ed operatori, dando loro voce; è una manifestazione della volontà di integrazione con il territorio e con la determinazione a fare rete, creando occasioni di scambio, collaborazione e reciproca formazione; di promuovere infine, in modo più vitale, un pensiero positivo sulla vecchiaia e sulle case per anziani.
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